Atalanta-Dinamo Zagabria – i bergamaschi nella storia della Champions League
Il giorno martedì 26 novembre del 2019 sarà ricordato da tutti gli appassionati di calcio, in particolar modo dai tifosi dell’Atalanta, per la prima storica vittoria dei bergamaschi in Champions League, i nerazzurri sono a tutti gli effetti nella storia.
Non soltanto tale vittoria ha regalato blasone agli orobici e agli uomini di Gasperini, ma ha aumentato le speranze di qualificazione alla fase successiva, che fino alla scorsa settimana sembravano esigue. La vittoria contro la Dinamo Zagabria ed il pareggio dello Shakhtar a Manchester con il City di Guardiola, ha aperto uno spiraglio chiamato Ukraina, la formazione nerazzurra si è infatti creata il presupposto per sognare ancora: battendo lo Shakhtar a Kharkiv e sperando nella vittoria del City contro la Dinamo, Gasperini & co. sì qualificherebbero al turno successivo.
Atalanta nell’albo delle grandi
L’Atalanta si accoda a nomi illustri del calcio italiano, come Juventus, Napoli, Inter, Milan, ma anche alle meno blasonate Fiorentina, Lazio, Sampdoria ed Udinese. Proprio l’Udinese allenata da Serse Cosmi, nel 2005 sconfisse i greci del Panathinaikos per 3-0 con la tripletta del futuro campione del mondo Iaquinta.
Anche pareggi negli esordi delle squadre italiane, ricordiamo il Parma di Buffon che si fece fermare sul campo dello Sparta Praga sul risultato di 0-0, pareggio che costò caro agli emiliani che non riuscirono a qualificarsi come migliore seconda, stesso esito, ma con risultato diverso fu l’esordio nella Champions League edizione 1999-2000 per la Lazio di Eriksson, che pareggiò con Mihajlovic (su punizione) il gol del vantaggio del Bayer Leverkusen messo a segno da Neuville.
Nella stessa edizione, anche la Fiorentina di mister Trapattoni che poteva annoverare nomi come Rui Costa e Batistuta (solo per citarne alcuni), impattò per il risultato di 0-0 all’esordio contro i “Gunners” dell’Arsenal, proprio la gara di ritorno, sancì la vittoria dei “viola” con un gol stupendo di Gabriel Batistuta, che permise alla Fiorentina di diventare la prima squadra italiana ad aver vinto contro una squadra inglese a Wembley.
La situazione nel girone dell’Atalanta
La vittoria di San Siro di martedì 26 novembre, come dicevamo, ha riaperto le porte della qualificazione per un’esordiente di qualità come l’Atalanta. I bergamaschi non hanno disatteso le aspettative dei bookmaker, imponendosi in casa e confermando la quota dell’1 che era valutata a poco più di 1.50, mentre il “2” della Dinamo era visto quasi come impossibile, pagato a 5 su quasi migliori siti di scommesse.
La prossima partita contro lo Shakhtar non sarà soltanto un banco di prova di maturità per gli uomini di Gasperini, che spera di poter contare definitivamente su Duvan Zapata, ma potrebbe rappresentare un introito economico non indifferente, considerando il premio ingente per il passaggio del turno e considerando che l’Atalanta ha uno dei tetti stipendio più bassi di tutta la Champions (non presenta neanche un calciatore con uno stipendio oltre i due milioni di euro).
L’Atalanta passa se vince contro gli Ukraini e allo stesso tempo Dinamo Zagabria e City pareggiano o la Dinamo perde, insomma le probabilità ci sono e se ne sono accorti anche i bookmaker, quotando la vittoria dei bergamaschi in Ukraina a poco più dell’”1”, 2.55 il segno “1”, mentre è 2.65 il segno “2”.
Un sorriso in 11 anni di delusioni
Sono ben 11 anni che una squadra italiana non alza un trofeo europeo, l’ultima è stata proprio una nerazzurra, l’Inter del “triplete” guidata da Josè Mourinho e capitanata da Javier Zanetti. Il primo decennio del 2000 era stato costellato da ottime prestazioni delle nostre squadre, che ci permisero di assistere ad una finale tutta italiana nel 2002-2003, vinta dai rossoneri ai rigori e poi varie finali del Milan.
Negli ultimi dieci anni la qualità del nostro campionato è calata tanto, tanti campioni sono partiti per andare in campionati più ricchi e quindi proprio il “modello” Atalanta è una nota più che positiva per il nostro calcio. I bergamaschi sono riusciti ad accedere alla Champions League in seguito ad un campionato stratosferico lo scorso anno, piazzandosi davanti a squadre con ingaggi e giocatori di livello nettamente più elevato, come Roma e Lazio.
L’augurio è che casi del genere non siano meteore, ma realtà e che si possa arrivare ad essere competitivi come 10-20 anni fa, dove squadre come la Fiorentina dettavano legge in Inghilterra e a Barcellona, potendo contare su veri e proprio campioni.